De Nittis

De Nittis

Impressionista italiano. Curatore: Renato Miracco

 Roma, Chiostro del Bramante, 12 novembre 2004 – 27 febbraio 2005

un’esposizione retrospettiva e antologica dedicata a Giuseppe De Nittis.

 

Una biografia insolita. Renato Miracco,  curatore della mostra, profondo conoscitore di De Nittis , è anche però un attore nel senso profondo del termine. Miracco opera davanti la telecamera una sorta di transfert, con la sua coinvolgente energia comunicativa ci parla come se fosse l’artista ancora vivo.  O meglio si muove tra due personaggi se stesso critico d’arte e de Nittis, leggendo e recitando spesso testi autografi dell’artista. Il risultato è un modo fortemente emotivo di raccontare De Nittis e le sue opere, direi unico.

 

Per l’esposizione sono state selezionate le opere più significative della produzione dell’artista (180 dipinti  e circa 25 opere su carta), tra cui molti inediti: opere che attraverso il suo occhio attento e acuto sono capaci di restituire lo spirito e l’atmosfera dei luoghi da lui rappresentati,

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«Con questa mostra – sottolinea il curatore nel suo saggio -  non vogliamo affermare che De Nittis è solamente impressionista (tutt’altro!),  ma cercare di storicizzare il momento in cui De Nittis è vissuto e tentare di rintracciare dei flussi di conoscenza, di influenza, che fanno di lui sicuramente, impressionista oppure no, una delle personalità maggiori dell’arte italiana dell’Ottocento”.

 

La mostra si apre con l’Autoritratto (1883) di De Nittis, che vuol essere un invito ad entrare nella sua casa così come nella sua opera, e prosegue articolata in nove sezioni, elaborando un percorso completo e esaustivo della sua attività.

Alla prima sezione denominata La natura mi ha svelato la verità che si cela nel mito, appartengono i quadri realizzati da De Nittis nel periodo della cosidetta “Scuola di Resina” o “Repubblica di Portici!”. Conosco tutti i colori, tutti i segreti dell’aria e del cielo è il titolo della seconda selezione di immagini. Ricerche concrete del Pittore sulla rappresentazione della luce risalgono sicuramente al 1864-66 quando egli tentò di “rendere l’azzurro smalto profondo del cielo meridionale”.

Allo scoppio della guerra franco-prussiana, De Nittis ritorna in Italia e si stabilisce Alle Falde del Vesuvio, titolo della nostra terza sezione che raccoglie quadri dedicati al Vesuvio e che ritraggono la famosa eruzione del 1872.

La vita artistica del pittore è sempre stata vissuta all’insegna del Viaggio: la mostra quindi dedica una sezione agli innumerevoli viaggi del Pittore.

I viaggi conducono, tra l’altro, nella vita del pittore, a Parigi e a Londra sezione che riunisce alcuni famosi quadri di vedute delle due grandi capitali europee, che erano, all’epoca, metropoli in continua evoluzione:

.Nuova e vecchia borghesia o aristocrazia, L’Elegante società nel turbinio di ogni ora è il titolo della sezione dedicata alla mondanità.

.Fulcro dei salotti mondani è la donna o meglio La sofisticata bellezza della donna moderna che dà il titolo all’insieme di opere che hanno per soggetto l’immagine femminile.

Il matrimonio con la Musa Giapponese, cioè l’influenza del giapponismo nella pittura di De Nittis, è il titolo che, traendolo da una cronaca d’epoca, è stato dato ad un insieme di opere che riflettono una accurata ricerca di materiali, soggetti e tecniche che il pittore conduce, insieme a Manet, Degas, Van Gogh, dopo la grande Esposizione Universale del 1867 che ospitò, per la prima volta, un padiglione .

Una notevole, sezione grafica con opere provenienti dal Museo di Barletta, dalla Fon­da­zione Piceni e dall’Istituto Nazionale per la Grafica, costituiscono insieme ai disegni della Piceni, contenuti nel taccuino di De Nittis e mai esposti, la sezione finale del catalogo e dell’esposizione.

  

Credits

 

Regia Stefano Scialotti

Fotografia Walter Balducci e Stefano Scialotti

Editing David Calzado

Una produzione Dinamo Italia 2004

Durata 16 min.  4:3

 

 Renato Miracco biografia

 

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